Oggi presentiamo il libro di Renato Delfiol, “L’uomo con il mantello nero – Un investigatore nel secolo XII”. Poliziesco storico. Finalista alla Quinta Edizione del Premio “1 Giallo x 1000”, pubblicato dalla 0111 Edizioni il 23 dicembre 2022.

Trama del libro: Lamberto da Castano, appena nominato podestà di Cornuda, nel contado di Treviso, deve indagare sull’omicidio di Berta, moglie di un falegname che, a quanto si dice, aveva numerosi amanti. Durante l’indagine scopre che il figlio del falegname, Michele, la stessa sera aveva violentato una ragazza. Le Consuetudini prevedono che chi violenta una vergine sia messo a morte. Il podestà si può avvalere, per le sue indagini, solo di mezzi assai elementari, interrogatori, esame di oggetti, voci e dicerie. Scoprire i colpevoli non sarà facile, ma nemmeno scontato.

Allora Renato parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama:

Io ho sempre amato il Medioevo, fin dai tempi dell’Università. Mi ha sempre interessato l’umanità delle persone. Infatti non l’ho studiato tanto attraverso le date e le battaglie, ma leggendo i testi letterari che ci danno un’idea della mentalità e del modo di vivere. Anch’essi amavano, odiavano, uccidevano, perdonavano. Poi ricordo di aver letto un documento risalente all’archivio di un’abbazia di Toscana, non più conservato lì ma in un archivio pubblico, in cui un personaggio le donava dei beni. Ecco, allora mi ero detto che io avrei dovuto in qualche modo far rivivere il mondo di quella persona e, attraverso quell’ambiente, lui stesso.  Naturalmente non c’è una filiazione diretta tra quella mia idea dei vent’anni e il romanzo, però un po’ di quel mio remoto sentire c’è anche ora.

L’antecedente prossimo de  L’uomo col mantello nero sta in un altro romanzo, per ora inedito, in cui si narra la vicenda della famiglia dei Da Castano in un periodo di poco precedente a quella in cui si svolge Il mantello. Lamberto era un personaggio assolutamente secondario, un nipote del protagonista, che ho voluto, in una generazione successiva, utilizzare per un nuovo romanzo, questa volta di taglio giallistico. Di quella vicenda facevano parte  lo zio Uberto e le sue memorie, e il cugino Vieri, citati nel romanzo che qui si presenta.

Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?

Ho dovuto fare diverse ricerche per documentarmi sulla zona in cui si svolge il romanzo, diversa rispetto al primo e sulla quale non ho trovato così tanti studi. Ho passato parecchie giornate alla Nazionale di Firenze e in altre biblioteche. Un’ambientazione storica dev’essere credibile. Per questioni tecniche di scrittura ho visto diversi manuali o siti di scrittura creativa. Bisogna conoscerli e poi scrivere per conto proprio. Fanno parte della cultura, formata in gran parte di cose dimenticate ma che tornano inconsciamente fuori.

L’idea del titolo com’è nata?

Ho seguito un metodo già usato un’altra volta e di cui ho letto che lo utilizzava mi pare Hemingway, di scrivere su un foglio vari possibili titoli e poi via via di eliminare quelli che non mi piacevano fino a lasciare l’ultimo.

Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Renato Delfiol nel quotidiano?

Io sono un pensionato e non mi piace usare questa parola, che sembra indicare uno che tira i remi in barca, cosa che non voglio fare e invece navigare per una nuova esistenza. Ho ancora un incarico onorario nella amministrazione dove ho lavorato, il ministero della Cultura dove ero funzionario archivista, e dove avrei voluto rimanere ancora, se mi fosse stato concesso. Scrivo, magari in modo un po’ discontinuo, leggo, sto molto sul web, mi interessa la letteratura, ma anche la scienza e i temi sociali, campi che mi sforzo di approfondire per andare oltre il “si dice”. In questi anni ho anche coltivato un po’ di campagna: rimanere vicino alla natura mi dà grande soddisfazione.

Di seguito indichiamo alcuni link d’acquisto utili per reperire il libro, sia in formato cartaceo che ebook.

Amazon

Ibs

Feltrinelli

Bene caro Renato vuoi segnalarci dei contatti social in cui i nostri lettori possono seguirti e contattarti?

Ho un profilo su Facebook e su Instagram. Ho inoltre un blog sotto lo pseudonimo di diogene51.

Ringraziamo Renato per essere stato con noi e averci presentato il suo libro L’uomo con il mantello nero – Un investigatore nel secolo XII”.

Per leggere un’anteprima del libro “L’uomo con il mantello nero – Un investigatore nel secolo XII”, clicca qui:

Leggi il libro ascoltando questo brano

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