Oggi presentiamo il libro di Astrid Scaffo, “Io so chi sei” pubblicato dalla Zerounoundici Edizioni il 30 giugno 2020.

Trama del libro: Anna, un’adolescente, scompare all’improvviso di notte. Tutti la cercano, soprattutto sua madre che non riesce a credere e ad accettare che possa esserle successo qualcosa di terribile. Così, mentre il mondo intorno a lei a mano a mano perde ogni giorno le speranze di rivedere la ragazza, lei continua a credere che sua figlia sia ancora viva.  A uccidere la famiglia di Anna, oltre alla perdita della propria bambina, è ciò che sembra essere stata la sua vita, che emerge dalle indagini: alcol, droghe, stili di vita che non le appartengono e ai quali la madre non può credere. Così, inizia a domandarsi quanto sua figlia possa essersi spinta in là. Ma la verità di quella notte è molto più vicina di quanto la donna immagini. Scritto in prima persona dal punto di vista della madre, come se fosse una lettera indirizzata alla propria figlia, questo è un romanzo molto avvincente, che fa della brevità la sua forza.

Allora, Astrid, parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama.

Nessuno può dubitare che la scomparsa di una persona cara sia un fatto drammatico e il più grande dolore che si possa provare e, proprio per questo, ho tentato di indagare tra i sentimenti di chi resta e cerca una risposta sulle sorti di una figlia sparita.

Lo trovo anche un tema estremamente interessante, col quale sia difficile confrontarsi e che offra tanti scenari possibili. Pensiamo, senza voler azzardare un paragone, a “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello…

Quanto alla trama: Anna, una giovane ventenne, scompare senza lasciare alcuna traccia di sé. È una ragazza senza ombre, cosa può esserle successo? Chi può averle fatto del male? Anna è una ragazza socievole, solare e quindi attorno a lei ruotano molti personaggi che piano piano si svelano… Sua madre ci parla di lei, della sua vita, prima della scomparsa, e dei fatti che le accadono intorno, sino alla soluzione finale… per nulla scontata.

Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?

Complessivamente ho scritto per circa sei mesi. Anche se mi sono interrotta spesso e quindi, in realtà, è il lavoro di un anno circa.

Mi immedesimavo molto nella vicenda che narravo e, dando voce a una madre, non essendo mamma, mi trovavo in difficoltà e soffrivo per quello che, alle volte, scrivevo… Ho scelto comunque di raccontare dall’interno, prediligendo come narratore un personaggio della vicenda, perché era una storia che sentivo particolarmente e volevo appunto portare il lettore dentro i fatti. Un narratore esterno o la terza persona mi pareva un approccio freddo, che non volevo.

Mi sono documentata molto su fatti di cronaca relativi a persone scomparse, appunto, ma ho anche letto romanzi che potessero trattare il tema, anche da diversi punti di vita. Per esempio, mi è stato di aiuto, tra gli altri, “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini, per citarne uno.

L’idea del titolo com’è nata?

Inizialmente avevo pensato al verso di una poesia di un autore sudamericano, che descriveva la figlia piccola, ma era troppo complesso e lungo. “Io so chi sei” è frutto di una chiacchierata con Francesco (Toniarini Dorazi, il mio agente) e miglior titolo non poteva uscirne. Uno dei temi del mio romanzo è infatti il pregiudizio che spesso abbiamo: ovvero la convinzione di conoscere perfettamente le persone che ci circondano. Una scomparsa può sconvolgere anche questo: la nostra immagine, il nostro io diviene un caleidoscopio di ritratti, di impressioni altrui su di noi che spesso non coincidono con ciò che pensiamo, sappiamo di noi. La voce narrante, la mamma di Anna, dovrà confrontarsi con tutto questo, con le varie immagini di sua figlia che emergono dai racconti degli altri.

Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Astrid nel quotidiano?

Sono un avvocato ma ho sempre amato la lettura e la scrittura. Da piccolissima, il mio gioco preferito era tediare mia nonna e mia zia, sua sorella, chiedendo in continuazione che mi raccontassero una storia. Poi, quando ho imparato a leggere, ero la tipica bambina che non si sedeva a tavola se non aveva concluso il romanzo che stava leggendo. Alle volte mangiavo con il libro accanto al piatto… Amo la musica e l’arte, pur non essendo ferratissima. Sono attratta da qualunque manifestazione artistica. Poi adoro camminare e la vita all’aria aperta. Ho una predilezione sfacciata per i cani e infatti nel romanzo racconto di Black. Non poteva mancare…

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Ringraziamo Astrid per essere stata con noi e averci presentato il suo libro “Io so chi sei”.

Per leggere un’anteprima di “Io so chi sei”, clicca qui sotto.

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