È da poco uscito il nuovo romanzo di Pierfrancesco Prosperi “La scomparsa di San Marino“, finalista alla Prima Edizione del Premio “1 Romanzo x 1000”, e noi di Zerounoundici Edizioni abbiamo chiesto all’autore di regalarci il suo punto di vista sulla letteratura ucronica e fantathriller. In questo breve articolo, Pierfrancesco ci spiega qualcosa su questo genere letterario così affascinante, spiegandoci anche perché ha deciso di scrivere una trilogia totalmente fondata sull’ucronia.

La letteratura ucronica, che in alcuni dei miei romanzi – come lo stesso La scomparsa di San Marino e quelli che lo hanno preceduto: La scomparsa della Svizzera, La scomparsa del Belgio – si fonde con gli stilemi del giallo e del thriller, muove i suoi passi da una considerazione assai semplice: mentre la fantascienza classica guarda (generalmente!) in avanti e si chiede: “E se oggi… E se domani…” l’ucronia guarda indietro, o di fianco, e si domanda: “E se ieri le cose fossero andate così?”. Guarda cioè non a fatti che devono avvenire, oggi stesso oppure tra un anno, tra cento o diecimila anni, ma a qualcosa che è andato diversamente nel passato recente o lontano: generando, di conseguenza, un presente alternativo.

In conseguenza di quegli avvenimenti storici che sono andati in maniera diversa da come sappiamo (i cantoni svizzeri sconfitti nella battaglia di Morgarten; la rivoluzione belga del 1830 repressa dal Re dei Paesi Bassi; i sanmarinesi in rotta dopo lo scontro di Torraccia, e via dicendo) oggi il nostro mondo è diverso. È un mondo senza Svizzera, senza Belgio e senza San Marino, ma può essere anche un mondo in cui Napoleone ha trionfato a Waterloo perché la notte precedentemente non ha piovuto, oppure in cui (ahinoi!) Hitler ha commesso meno errori a Dunkerque, in Africa e a Stalingrado, o magari è riuscito a realizzare la bomba atomica per primo, e oggi la nostra civiltà risuona tuttora del passo cadenzato degli stivali della Wehrmacht e delle SS.

Oppure un mondo in cui, come ho ipotizzato in altri due romanzi, Hitler è rimasto ucciso in un attentato a Firenze nel 1938 (Il 9 maggio, del 2019), o Mussolini sempre nel 1938 ha resistito alle sirene del nazismo e non ha seguito il collega tedesco nella corsa verso la guerra mondiale (Via Panisperna 90, del 2023); in entrambi i casi, prevedo ironicamente una vita assai più lunga per il regime fascista, che come sappiamo fino al 1938 godeva di un massiccio consenso all’interno e di ampio apprezzamento all’estero…

Pierfrancesco Prosperi


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