Oggi presentiamo il libro di Stefano Cardellini, “Isole di plastica”. Finalista alla Prima Edizione del Premio “1 Romanzo x 500”, pubblicato dalla 0111 Edizioni il 24/12/2021.

Trama del libro: La plastica aveva invaso il pianeta e gli uomini stavano morendo. Anna aveva tentato di ripulire il Tirreno dalle isole di plastica, come Alonzo e sua figlia Belen, consumandosi la vista sui microscopi all’interno della IV Serra Iberica. Tuttavia nessuno di loro ci era riuscito. In superficie il caldo aveva costretto tutta popolazione dell’Australia, l’unica rimasta in vita, a rifugiarsi nelle caverne, dove gli impianti di condizionamento e filtraggio dell’aria ancora garantivano un minimo di sopravvivenza. Gli esperti incolparono le nanoplastiche, rinvenute in gran quantità all’esterno, e le indicarono come unica causa della morte del genere umano. Continuamente alla ricerca di una soluzione salvifica, fallendo ripetutamente, quando gli uomini capirono che il pianeta che aveva dato loro la vita stava morendo, rivolsero l’attenzione alle stelle.

Allora Stefano parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questa storia e svelaci alcune curiosità legate alla trama:

L’idea è nata una sera, mentre guardavo un documentario sulle tartarughe in TV. Belle riprese, posti esotici meravigliosi, sole caraibico stupendo. Ma quando verso la fine ho visto una di quelle testuggini inviluppata nella plastica che l’uomo butta in mare come se nulla fosse… In quel momento mi è venuta l’idea di scrivere un romanzo sul disastro che ci aspetta. Allora mi sono messo a ragionare cosa potrebbe accadere se continuiamo a produrre la plastica. Che fine potrebbero fare i nostri figli, tutti gli animali, l’intero pianeta. E quando ho iniziato a scriverlo, pensando a un futuro lontano, in un primo momento mi è salita in corpo tanta rabbia, poi… rassegnazione. Si può dire che ho cercato di dare un grido di allarme per svegliare il lettore di fronte all’invasione della plastica. Un pericolo reale. Alla fine, se come spunto il tema trattato è la plastica, lo scenario apocalittico che ne consegue iscrive il libro tra gli scritti di fantascienza.

Chi è il protagonista del romanzo?

Protagonista assoluta del libro è la plastica, un materiale che causerà una serie di problemi molto attuali, tanto che il testo rappresenta quasi un campanello d’allarme.

Hai dovuto lavorare molto per scriverlo, fare ricerche o informarti per questioni più tecniche?

Ho insegnato tanti anni scienze e chimica. Non è stato complicato. Poi non ho voluto dare un’impronta troppo scientifica. Il romanzo deve essere per tutti. L’importante è che riesca a svegliare le coscienze (troppo ottimista?)

L’idea del titolo com’è nata?

Sempre dal documentario. In alcune immagini mostrava la “Great Pacific Garbage Patch”. La grande isola di plastica che ormai galleggia al centro del pacifico da anni.

Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Stefano nel quotidiano?

Sono sposato con due figlie. Nella professione sono un geologo prestato alla pubblica amministrazione. in passato ho lavorato nella ricerca di idrocarburi, insegnato nei Licei e negli altri istituti, e dal 2000 nel Comune di Ancona. Attualmente in comando presso l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del terremoto delle Marche. Da giovane ho anche fatto lo speleologo (quelli che si calano nelle grotte).

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Ringraziamo Stefano per essere stato con noi e averci presentato il suo libro “Isole di plastica”.

Per leggere un’anteprima di “Isole di plastica”, clicca qui sotto.

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