Oggi presentiamo il libro di Alessio Balzaretti, “El Pico de Gallo”, Finalista alla Quarta Edizione del Premio “1 Giallo x 1000”, pubblicato dalla 0111 Edizioni il 25 giugno 2021.

Trama del libro: L’ex ispettore di Polizia Luigi Gallinari, detto Gallo, vive da dieci anni in incognito in Ucraina, ospite nella villa di Nikolai Dimitrov, un industriale a cui ha restituito il figlio rapito nell’ambito di un’operazione volta ad interrompere un traffico internazionale di bambini. Proprio quando si stava abituando ad una pensione dorata e condita da vizi di ogni genere, il Procuratore della Repubblica lo richiama per un incarico di vitale importanza. Durante la sua assenza, Milano è stata messa in ginocchio da un attentato terroristico e c’è il rischio che questo possa ripetersi. Come da copione, il Gallo vorrebbe tenersi fuori dai giochi, sia perché l’età non è più verde, sia perché, riguardando la sua carriera, ritiene di aver già dato abbastanza per redimere i propri peccati. A convincerlo arriverà un suo vecchio compagno di ventura che, con una serie di espedienti, lo trascinerà prima di nuovo nella sua Milano e successivamente in Messico, dove l’obiettivo sarà rintracciare Marco Travaglini, agente dei Servizi Segreti, di cui si sono perse le tracce nel momento in cui segnalava la presenza di un’importante figura di Al Queda tra i braccianti delle piantagioni di marijuana. Sono tanti i leader internazionali a voler mettere le mani su Nadir Ben Asser e ciascuno con uno scopo ben preciso. Per raggiungere l’obiettivo si affideranno al Gallo e al tempo stesso ad una spia che, sopra di lui, muoverà i fili su più fronti, anche a costo di attuare soluzioni estreme, pur di assicurarsi che l’operazione vada a buon fine.

Allora Alessio parliamo un po’ del tuo libro, spiegaci com’è nata l’idea per questo secondo episodio con protagonista il Gallo e svelaci alcune curiosità legate alla trama:

Innanzitutto voglio ringraziare la 0111 Edizioni per la grande opportunità che mi ha offerto di poter pubblicare i miei romanzi e di poterli introdurre attraverso questa intervista. Per uno scrittore esordiente non è mai facile trovare una casa editrice disposta a leggere e valutare i propri testi, quindi, nel momento in cui si entra a far parte della famiglia 0111, bisogna tenersela stretta con impegno e dedizione. Fatti questi doverosi ringraziamenti, veniamo al mio nuovo romanzo. Diciamo che per spiegare la nascita del secondo episodio con protagonista Luigi Gallinari, devo fare un passo indietro e rammentare brevemente come, nel primo episodio “L’ultimo canto del Gallo”, la storia, chiusasi positivamente, aveva lasciato tuttavia un certo amaro in bocca, con il nostro ispettore e la sua squadra, vincenti ma cancellati dalle istituzioni. Questo mi ha stimolato a disegnare un seguito che offrisse ai lettori la possibilità di vedere il Gallo in azione anche al di fuori del suo territorio tipicamente milanese, ma anche al protagonista stesso, di poter chiudere il proprio cerchio della vita in maniera diversa e più gratificante. Ciò che caratterizza in maniera particolare la nuova storia è il respiro internazionale che assume, con le vicende dei personaggi che vanno in scena sullo sfondo di territori che spaziano dall’Europa dell’Est fino al Messico, passando dall’inevitabile tappa a Milano che rimane, per Gallinari, l’unica vera casa a cui fare riferimento. Si parla di attentati, di terrorismo e di Al Queda, ma sempre dal punto di vista del protagonista che, per certi versi, ha una visone d’insieme limitata e discutibile, persino ottusa nell’approcciarsi a persone differenti da lui. Questa personalità scorbutica sarà un muro da abbattere un mattone alla volta e solo il Gallo potrà realizzare quest’opera di demolizione e ricostruzione di se stesso.

Nel tuo romanzo, come ci hai anticipato, il Gallo ci porta in giro per mezzo mondo, da Sofia a Kiev, passando dalla Slovenia per fare tappa a Milano e San Diego. Infine Tijuana e il Messico dei narcotrafficanti. Questi territori così variegati, li hai conosciuti direttamente o hai dovuto fare uno studio e delle ricerche particolari?

A parte Milano che, essendo la mia città, conosco piuttosto bene, gli altri territori non li ho vissuti direttamente, o al massimo li ho sfiorati durante alcune vacanze itineranti, e quindi mi sono dovuto documentare con una certa attenzione. Questa parte del lavoro è stata forse la più complessa ma, al tempo stesso, la più importante per dare una fotografia credibile e veritiera di scenari che non fanno parte del mio bagaglio ma che il lettore potrebbe conoscere molto bene. Come dico sempre, chi legge si affida completamente e sarebbe un grave tradimento, da parte di un autore, raccontare un luogo reale in maniera sbagliata. Ovviamente, documentarsi e studiare una città e il suo popolo è profondamente diverso rispetto all’assimilazione per esperienza diretta, quindi, la descrizione di tutti i territori toccati dal Gallo, è rimasta entro limiti che i suoi occhi e le sue percezioni mi hanno trasmesso. Spero, comunque, di essere riuscito nel mio intento e mi riprometto, quando sarà possibile, di visitare ognuna di queste mete.

L’idea del titolo com’è nata?

Domanda curiosa! In realtà l’intenzione era di trovare un titolo che contenesse il soprannome del protagonista, quindi il Gallo. Essendo, io e la mia compagna, appassionati di cucina multietnica, non so dire in quale momento preciso, mi sia venuto in mente uno dei piatti tipici messicani, appunto, el pico de gallo, che in realtà non è altro che una sorta di insalata mista da accompagnare a pietanze ben più elaborate. Il nome e la provenienza si associavano perfettamente, ma anche l’idea che el pico, cioè il becco, potesse richiamare al carattere tignoso del protagonista, era qualcosa di intrigante.  Da questo insieme di piccole coincidenze è nato il titolo.

Raccontaci in breve qualcosa di te, chi è Alessio nel quotidiano?

Innanzitutto nasco come lettore e questo credo sia il battesimo che accomuna tutti gli scrittori. Nella vita quotidiana lavoro come progettista in un’azienda cartotecnica e se da giovane tenevo occupato il mio tempo libero con lo sport, superati i quaranta ho trovato più spazio da dedicare alla scrittura che, di fatto, è un altro appassionante divertimento. Se dovessi dire perché in una persona nasca la voglia di scrivere, penso che potremmo filosofeggiare parecchio su quell’esigenza umana che ci appartiene da sempre, cioè la necessità istintiva di raccontare storie, di qualsiasi tipo, vere o immaginarie che siano. Molto più semplicemente posso dire che per me scrivere è e rimane un gioco mentale, un esercizio e un modo per comunicare qualcosa agli altri. Nello specifico, confesso che in Gallinari c’è molto del sottoscritto, non tutto fortunatamente, ma molti dei suoi punti di vista malinconici, mi appartengono. In entrambe i romanzi ho voluto trasmettere il mio punto di vista sulla Milano che è cambiata molto, ma anche sui milanesi, bestie rare, in via di estinzione, che però resistono, si nascondono, si mimetizzano e progettano una resurrezione che non arriva mai, guardandosi in giro spesso con rabbia ma anche con ironia.

Ricordiamo ai nostri lettori che Alessio Balzaretti ha pubblicato altri romanzi con noi, di seguito elenchiamo i titoli, così che possiate trovarli facilmente:

L’ultimo canto del Gallo (2018), Manson (2020).

Di seguito indichiamo alcuni link d’acquisto utili per reperire il libro, sia in formato cartaceo che ebook, segnalando come sempre il nostro store online La banda del book che offre uno sconto sulla versione cartacea.

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Ringraziamo Alessio per essere stato con noi e averci presentato il suo libro “El pico de Gallo”.

Per leggere un’anteprima di “El pico de Gallo”, clicca qui sotto.

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